Voto elettronico in Lombardia: il test

jacopo deyla
6 min readAug 30, 2017

Il 12 agosto, in vacanza con la famiglia sulla spiaggia di Riccione, ricevo una telefonata.

Abbiamo bisogno di un test di usabilità sul voto elettronico per la Lombardia entro il 25 agosto, è possibile?

E aspetto la frase “il telefono di autodistruggerà tra 5 secondi”… che non arriva…allora rispondo:

“Certo che è possibile!“

e penso “chi si perde l’occasione di fare il primo test di usabilità, sul primo voto elettronico nel mio Paese?!”. Quindi proseguo

“Potremmo fare un Guerrilla usability test non essendoci tempo per fare qualcosa di più strutturato.

Sotto il sole di Riccione

So che per questo tipo di esperienza, il test ideale sarebbe in condizioni simili a quelle finali e con un campione ben selezionato ma un test è meglio di nessun test, e dopo un’analisi euristica fatta bene, su un sistema così semplice, gli errori gravi che potrebbero scappare sono quasi zero.

Sotto il sole di Riccione

Così poco dopo ricevo una serie di telefonate e istruzioni su anonimato dell’ente da mantenere, testo da cambiare, loghi da far sparire, legge che regola il referendum e che prevede un solo cambio d’idea. Infine mi viene spedito il link ai 3 prototipi. Li guardo e penso “Sono proprio fatti bene! Che bravi”. Dopo una prima analisi euristica che consegno, ne scarto uno e ne realizzo un terzo. Il tempo stringe, ma ce la si può fare.

Sono pronto, armato di ipad, e 3 prototipi appena rifatti con Google Spreadsheet, da far provare ai bagnanti riccionesi. Lo strumento non è ideale (serve il collegamento per usarlo a tutto schermo- forse è meglio Keynote) e certamente le condizioni non sono perfette, ma gli utenti sono utenti e di fronte ad un’interfaccia agiscono a modo loro, che siano in costume al mare, o in giacca e cravatta in una cabina elettorale.

La parte più difficile è stata quella di fermare le persone il giorno di ferragosto e seguenti, e convincerle che non volevo carpire alcuna informazione. Ho cominciato un percorso a spirale intorno al mio ombrellone alla ricerca di volontari. Ho preso qualche no, ma in generale, il tanto tempo libero e la curiosità di vedere il vicino di ombrellone fare il test, ha invogliato i più a partecipare.

Gli anziani? i più entusiasti!

Fermo 30 persone, molte donne e molti anziani (su cui si hanno i maggiori dubbi). Io ho fiducia negli anziani, nei test sono sempre stati una sorpresa. Ci si dimentica sempre che gli anziani sono quelli che hanno subito nella vita i maggiori cambiamenti e vi si sono adattati. E infatti i più entusiasti, sono proprio loro, anche se quelli che hanno fatto un po’ più di fatica.

Già finito? Troppo presto (signora 75enne)

E’ come la penna: facile! E poi non ci devi nemmeno fare la punta (signora 70enne)

Il terzo sistema di voto, quello che avevo rifatto sistemando un po’ i difetti dei precedenti due, risulta il migliore, ma di poco: tutti arrivano in fondo e votano, tutti tranne quelli che hanno problemi di accesso.

Il risultato è positivo, ma non sufficiente perchè il sistema in questo caso funziona, solo se il 100% degli utenti riesce a votare.

Senza il test si rischiava di lasciare indietro qualcuno in più (avevo subito avvisato che per i non vedenti sarebbe stato un problema, ma per questo primo voto non si poteva fare di più).

I fallimenti: testo piccolo e difficoltà a cliccare .

Il maggiore problema è stata la sensibilità dello schermo dell’ipad, un tocco pesante, dato con tutta la mano o un dito e altre parti della mano, o un tocco troppo leggero su un’interfaccia che non rispondeva sempre velocemente, sono le cose hanno creato maggiori difficoltà.

Il voto elettronico quindi dovrà tenere conto di tutti questi piccoli ostacoli, non solo di interfaccia grafica, ma anche e soprattutto fisica.

Votare non basta, serve sicurezza e soddisfazione

Tutte le interfacce hanno funzionato, ma realizzo che alle persone non deve solo venire permesso di votare, non devono solo riuscirci: devono avere garantita l’esperienza di voto. Se possibile deve essere migliore di quella vecchia, ovviamente accessibile, ma anche:

  • sufficientemente lunga da non lasciare insoddisfatti;
  • sicura e sotto il controllo dell’utente dall’inizio alla fine;
  • chiara in ogni passaggio, perchè ogni dubbio crea sospetto

Se avesse qualcosa anche della vecchia esperienza, come un’animazione che mostra la una scheda entrare in un’urna, sarebbe ancora meglio.

In ogni caso la percentuale dei promotori, di chi dopo aver usato il sistema elettronico, ne parlerebbe bene a amici e parenti, è lusinghiera.

Prima

prima del voto

Soprattutto tra il prima del voto e dopo il voto, le persone con atteggiamento positivo sono aumentate.

Dopo

Net Promoter Score — misura l’intenzione d’uso

Dopo il voto, in tanti si sono lamentati del fatto che avendo un sistema così semplice, sarebbe bello poterlo usare da casa e non recarsi per forza al seggio.

Il sospetto: gli hacker

Più volte, nei commenti delle persone sono saltati fuori questi essere misteriosi, un po’ magici. Dietro al voto elettronico c’è il rischio che ci siano gli hacker, che in ogni momento possono intervenire per cambiare i risultati. Perchè la gente non conosce gli hacker buoni, quelli che invece i brogli li smascherano, ma solo i cracker. Dopo gli hacker sono i brogli (la possibilità che ce ne siano meno di piccoli, ma di più di grandi ed incontrollabili) il secondo fattore di dubbio sul sistema di voto elettronico.

La possibilità di cambiare voto, non viene così percepita come una funzione di sicurezza per l’utente, ma come una possibilità da parte degli hacker di modificare il voto dato, che la funzione “cambia voto” sembra lasciare aperto.

Ma cambiare il voto serve, anche se crea sospetti, perchè una persona racconta un aneddoto fondamentale, che dà ancora più valore al voto elettronico.

Una volta ancora dentro al seggio chiesi di cambiare scheda, avevo sbagliato a mettere la croce. Dopo mezz’ora e varie telefonate del presidente di seggio, non ci saltavamo fuori. Alla fine dovetti annullare il mio voto. Scoprii solo in seguito che avrei avuto diritto a votare con una nuova scheda. Con questo sistema invece il cambio finalmente è chiaro e possibile!

Conclusioni

Dopo questa lunga sessione di test (bastavano la metà degli utenti per verificare la bontà dell’interfaccia) alla fine il prototipo che ho suggerito è molto più accessibile e molto più sotto il controllo dell’utente, che può decidere quando iniziare, finire e quindi cancellare la propria sessione di voto al prossimo che entra in cabina.

Anche la posizione dei bottoni è pensata: in ogni schermata sono posti in punti diversi rispetto alla precedente, per evitare problemi di tocchi pesanti sullo schermo.

Questa versione sarà solo un passaggio prima della mediazione interna, della verifica di fattibilità e di altre riflessioni (dopo un mese l’interpretazione della legge è già cambiata e l’intenzione di voto non è più il tocco semplice, ma un click su bottone “Vota”, il che risolve qualche problema in più di accessibilità) ma il sistema di voto non sarà molto diverso da questo:

il prototipo finale

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