Video tutorial accessibili

jacopo deyla
6 min readNov 22, 2021

Pubblico un estratto di una consulenza che avevo fatto tempo fa su come fare in caso di video pillola, video di spiegazione o demo video accessibili.

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Un tutorial è un supporto a qualcosa che dovrebbe “spiegarsi” da solo. E’ qualcosa in più, che avvicina l’oggetto al suo fruitore. Quindi già per principio, rende più accessibile agli utenti, ciò di cui parla.

Va detto, che nel mondo della buona progettazione, oggetti digitali complessi dovrebbero venire spiegati dall’interfaccia stessa, che va verificata tramite il confronto con gli utenti in test di usabilità. Non dovrebbe servire alcun tutorial. In teoria quindi si potrebbe pensare che essendo di per sé un ausilio, potenzialmente superfluo in un buon progetto, non occorra altro. Se in parte come ragionamento è accettabile, di fatto trattandosi di un contenuto digitale, deve sottostare ai requisiti di accessibilità, perchè ciascun oggetto vive di vita propria in rete e deve essere fruito da tutti.

Oggetti accessibili

La questione fondamentale è che l’oggetto che viene spiegato dal tutorial, sia accessibile in tutte le sue parti: diventa inutile rendere accessibile una spiegazione a qualcosa di inaccessibile. Il lavoro da fare è, certamente e sempre, a monte del video.

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Copioni accessibili

Dato per assodato il punto precedente, poiché ogni audio e ogni video di spiegazione sono di solito frutto di un copione, altro passo utile è che questi copioni, siano forniti agli utenti in formati accessibili. Il formato più accessibile è l’HTML della pagina stessa all’interno della quale il video è inserito.

Nel caso di un testo semplice, redatto in HTML o con programmi tipo Word, valgono i principi di accessibilità dei testi e dei pdf. Se possibile, quando i testi sono lunghi, usare la strutturazione (titoli, punti elenco, ecc.): la struttura del documento rende più semplice muoversi all’interno di esso. Nel caso di testi lunghi, se possibile, inserire l’indice all’inizio.

Usare colori sufficientemente contrastati tra testo e sfondo, e un carattere di dimensione confortevole (12 punti è di solito il minimo): il carattere è comunque ingrandibile in tutti i formati da parte del programma utente.

Storyboard accessibili

Se non si tratta di un tutorial solo audio, è plausibile che prima di produrlo, venga realizzato uno storyboard, completo di immagini. La differenza rispetto al copione è che in questi storyboard i testi sono contestualizzati, di solito sono sotto o sovrapposti alle immagini, alle schermate che di cui sono spiegazione. Le schermate e le immagini, spesso, contengono indicazioni sulle aree di cui si sta parlando, ad esempio frecce, ritagli, riquadri.

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In tutti i casi, il testo sotto ciascuna immagine deve essere esaustivo, ovvero, anche senza la possibilità di vedere le immagini, deve spiegare completamente le operazioni da svolgere e fornire tutte le informazioni.

E’ possibile, anche in programmi di videoscrittura, inserire i testi alternativi delle immagini, ma se il testo sotto di esse è esaustivo, non è importante che vengano rese più accessibili le immagini nel testo.

Colori

Per quel che riguarda i colori e il loro contrasto, è evidente che non vadano modificate le schermate catturate che vengono spiegate. Le schermate devono essere esattamente ciò che vedrà l’utente. Se però sono usati elementi che portano l’attenzione della spiegazione su parti dello schermo (es freccia rossa), questi elementi devono vedersi. Vale quindi l’indicazione sul rapporto di contrasto sufficiente rispetto ad elementi circostanti ed una dimensione adeguata (almeno 44px).

Immagini

Le immagini di schermate sono meno accessibili delle schermate stesse, perchè il testo accessibile di quelle pagine, viene trasformato in immagine non leggibile dagli ausili. Inoltre quando queste immagini vengono ingrandite, viene persa qualità, e il testo all’interno si sfuoca: se possibile, quando si parla di elementi singoli (porzioni di pagina) da mettere in evidenza, inserire nel tutorial, l’ingrandimento della porzione, non la pagina intera. Purtroppo le immagini hanno colori propri, e l’utente non può usare le combinazioni a contrasto elevato che magari utilizza sul suo computer. A questo, non c’è soluzione: è solo il testo che certamente guida l’utente che non riesce a vedere, o che vede male.

Powerpoint e i suoi simili

Fare particolare attenzione agli storyboard realizzato con Powerpoint o altri software di presentazione: occorre sempre verificare che il testo inserito all’interno, in particolare nelle caselle libere, una volta esportato in altri formati, mantenga il corretto ordine di lettura (un modo semplice per verificare l’ordine, è copiare tutto il testo, insieme e come testo semplice, su un programma di videoscrittura). Se la slide contiene solo l’immagine e le note del relatore il testo completo, la soluzione, esportata in PDF, dovrebbe essere accessibile (conviene però sempre verificare almeno il modello per esserne certi)

Audio accessibili

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Nel caso di spiegazioni solo audio, il testo è già un’alternativa all’audio. E’ quindi sufficiente permettere all’utente di scegliere, nella pagina di presentazione del tutorial, se preferisce ascoltare l’audio, o leggere/scaricare il testo. Nella pagina di presentazione del tutorial, è importante che l’audio non si avvii in automatico, e se lo fa, deve essere possibile gestirlo (pausa, play, stop)

Video accessibili

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Nel caso di video, ovvero media preregistrati, esistono requisiti specifici che ne definiscono le caratteristiche di accessibilità. I video devono essere “percepibili” in tutte le loro parti. Il requisito di riferimento è l’1.2 e tutti quelli di livelli A o AA che riguardano i video.

1.2.1 Solo audio e solo video (preregistrati)
1.2.2 Sottotitoli (preregistrati)
1.2.3 Descrizione audio o tipo di media alternativo (preregistrato)
1.2.4 Sottotitoli (in tempo reale)
1.2.5 Descrizione audio (preregistrata)

Una sintesi dell’approccio da tenere nei confronti del video è quello di fornire delle alternative. La sottotitolazione è la prima ipotesi (nel capitolo successivo maggiori dettagli). Un contenuto testuale, completo, nell’HTML della pagina in cui il video viene presentato è la seconda alternativa corretta. Ma se si va oltre i requisiti e si torna ai principi di legge, lo stesso testo da scrivere nell’HTML, offerto come contenuto da scaricare risulta accettabile perchè comunque non discriminatorio.

I due casi possibili:

Video senza audio

Se il video è privo di audio, ma contiene immagini e testo di spiegazione, diventa necessario accompagnare il video con una traccia audio che legga almeno tutto il testo presente (spiegazione in inglese)

Video e audio (come alternativa al testo presente nella pagina)

L’approccio delle linee guida è quello di fornire una sola versione di contenuto agli utenti. E’ quindi preferibile offrire un video con i sottotitoli sincronizzati o come closed caption, piuttosto che un video senza di essi e un testo da scaricare.
Se il video è all’interno di una pagina e sotto di esso, è presente tutto il testo, questo risulta in linea con le WCAG 2 (spiegazione in inglese).
Quando il testo (copione o storyboard) è invece presente come file da scaricare, questo viola le norme ma risulta possibile se si accettano le responsabilità spiegate nelle premesse.

Video generici di presentazione / video in diretta

Nei casi in cui il video non sia a supporto di un’interfaccia, ma venga utilizzato per raccontare o sintetizzare un progetto, un evento, una norma, ecc. non può considerarsi un ausilio, un “di più”, ma un vero e proprio oggetto a sé stante. In questo caso, trattandosi di un lavoro che richiede certamente del tempo per la sua produzione, non è ammissibile ricorrere a motivazioni dettate da problemi organizzativi, deve essere a norma.

In tutti i casi in cui è necessario che il video sia accessibile verificare che:

  • sia possibile gestirne l’avanzamento;
  • non si avvii in automatico;
  • se il video contiene testi, questi siano contrastati a sufficienza;
  • venga usata la sottotitolazione o il closed captioning sincronizzata col video stesso
  • che i sottotitoli siano ovviamente contrastati e che l’oggetto da “attenzionare” non si trovi sotto di essi (meglio sempre al centro)
  • se nel video accadono cose che la sottotitolazione del parlato non possono spiegare (es. Il contesto, il tono) occorre arricchire la sottotitolazione anche di questi elementi.

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